Didattica e telematica in neurofisiologia.

Renzo Bassi
Ausl 21 Legnago, Verona
       

La didattica e le esigenze di aggiornamento professionale per tutti gli operatori sanitari, beneficiano grandemente delle soluzioni della computeristica e delle tecnologie delle telecomunicazioni.

Nel nuovo millennio è possibile utilizzare Internet per un corso, o meglio per una scuola continua di neurofisiologia on line: lo testimonia il supporto offerto dalle pagine del sito www.e-neuro.it ( emanazione del sito www.neuroweb.it) che accolgono gli atti di vari corsi e convegni, ed in maniera integrale, i corsi di Legnago. In questi website si accede a vari tutorial, documenti di testo e numerose presentazione in Power Point che molti neurofisiologi hanno messo gratuitamente a disposizione pubblica. I curatori del sito si propongono di incrementare sempre più il materiale didattico, di organizzarlo razionalmente e di creare un sussidio costantemente aggiornato per complementare i corsi residenziali annuali. C’è la possibilità di una consulenza da parte della redazione preziosa soprattutto per gli operatori in formazione.

Quello che serve per scaricare queste lezioni è un PC con accesso ad Internet, un programma di videoscrittura Word (6), un lettore per Power Point (7), un compressore come winzip (7) un plugin come Acrobat Reader (4). Nello stesso sito c’è l’opzione per la iscrizione ad una lista di discussione in neurofisiologia (neurolit) che permette di ricevere per e-mail notizie professionali e di partecipare a dibattiti virtuali sui più svariati temi della nostra specialità.

Un altro sito di neurofisiologia che si sta arricchendo sempre più è quello di Joe Jabre di Boston che nelle pagine di www.teleemg.com presenta un testo completo di emg, un programmino per calcolare i valori normativi, un atlante anatomico per elettromiografisti, un forum di discussione sulla elettromiografia e molto altro materiale interessante. Anche queste pagine sono libere, ma sono redatte in lingua inglese.

Si sta concretizzando così la presenza di una ragnatela di connessioni che ci permette di consultare prezioso materiale di interesse professionale, di sentire rapidamente un consiglio, approfondire un argomento, discutere assieme un caso o i dettagli di un esame neurofisiologico.

Ma, nonostante la sviluppo della telematica, non esistono standard internazionali per l’immagazzinamento, recupero e scambio dei dati e grafici di un esame EMG o P.E.. In assenza di accordo, non è possibile leggere e rielaborare test effettuati con un’ apparecchiatura di un'altra ditta (anche di versioni precedenti).

Con uno standard comune, i laboratori necessiterebbero di un solo database e di un unico generatore di referti (o programma di videoscrittura) indipendentemente del tipo di apparecchiatura.

In tal modo il referto sara’ lo stesso persino se l’esame e’ eseguito con differenti macchine o se, in quel laboratorio, ne viene introdotta un nuovo tipo. Lo ricerca e l’accordo di uno standard sarà ancora più cruciale se vogliamo avere la possibilità di rielaborare le informazioni che riceviamo dalle varie fonti informative armonizzandone i vari elementi (risorse locali, le reti intranet e/o locali , Internet) e utilizzando varie tecnologie di comunicazioni, protocolli diversi, diversi sistemi di commutazione e di filtraggio.

L’adozione di uno standard permette obbiettivi irrinunciabili nell’era globalizzazione:

  • Il controllo remoto - anche ongoing- degli esami eseguiti da operatori di una stessa organizzazione
  • La condivisione e la visualizzazione di test e documentazione di un dato paziente
  • La iconografia di una consulenza o un di un forum di discussione
  • Il corredo iconografico universale per la didattica e le attività di convegni-congressi
  • Studi e collaborazioni internazionali per trials, normativi, nuove tecniche, linee guida, ecc.

Scendendo in dettaglio, sarà possibile esaminare un paziente presso un ambulatorio periferico e inviare i risultati delle analisi al centro specializzato per la visione e la definizione della diagnosi. Non viene ad essere più necessaria la presenza del medico specialista presso l’unità periferica ma è sufficiente che vi sia solo un operatore specializzato per l’acquisizione del referto medico. L’esame è quindi trasferito al centro specializzato dove il medico responsabile compierà la visione ed eventualmente si metterà in contatto con l’ambulatorio periferico per eventuali ulteriori accertamenti.

Come è comune nei sistemi di telemedicina è necessario che la strumentazione elettromedicale fornisca l’esame in formato elettronico digitale compatibile con quella utilizzata in sede centrale. L’informazione potrà essere una immagine bitmap (GIF, BMP,JPG ecc…), un grafico vettoriale (PostScript, HP-GL ecc…) o meglio ancora con un formato compatibile DiCOM se si tratta di una serie di immagini . Anche formati standard presi dal mondo WEB come l’HTML o dall’editoria come il PDF si stanno affermando prepotentemente, per non dimenticare un classico compressore come Winzip , usato per ridurre la dimensione dei file da trasmettere. Tutti questi standard non necessitano del consenso tra i costruttori perché si sono già affermati e probabilmente sopravvivranno per lungo tempo. D’altra parte l’esperienza ci insegna che, come nelle telecomunicazioni, spesso un linguaggio prende il sopravvento senza accordi precisi e diventa uno standard cui tutti i costruttori devono adeguarsi. In fondo la migrazione verso ambienti comuni, come Windows, l’utilizzo di formati grafici compressi, e di standard di codifica medica come HL7 fortunatamente sono già una realtà.

Uno standard internazionale per i dati generati dagli strumenti richiede però che ci sia a monte una terminologia medica comune e che i test vengano acquisiti e descritti con la stessa modalità e terminologia: infine che le varie scuole abbiano un accordo sulle tecniche utilizzate, sui valori di referenza, sulla definizione dei segnali misurati. Il primo ostacolo per un linguaggio comune e l‘integrazione dei documenti medici non è quello tecnologico, ma quello legato alla estrema diversità della denominazione dei termini medici.

La comunicazione non ambigua di concetti medici complessi e dettagliati è oggi una caratteristica cruciale dei sistemi informativi clinici.

Nel campo della ricerca bibliografica e nell’accesso ai documenti scientifici si sta lavorando alacremente, soprattutto da parte della Nationa Library of Medicine su un linguaggio unificato medico (UMLS) mentre l’utilizzo di un tesauro medico controllato quale il MESH è adottato non solo dal Medline , ma anche da siti indicizzatori medici come CliniWEB. Nel campo dei metadati sui documenti elettronici, cioè nella opzione di poter già accedere a delle informazioni nelle informazioni è prevedibile che il linguaggio XML possa divenire effettivamente uno standard nel giro di un paio di anni.

Nell’ambito neurosonologico, in particolare per l’ecodoppler dei tronchi sopraaortici, è teoricamente possibile salvare le immagini e il video sempre con lo standard DICOM III e l’utilizzo poi di MJPG.

In campo neurofisiologico, è stato possibile sviluppare un programma di conversione dei vari formati di EEG : per la poligrafia forse si sta affermando faticosamente il formato edf; l’elettromiografia non ha ancora visto l’accordo su un formato di generazione o di scambio. .

In riabilitazione l’analisi cinematica e poligrafica del movimento richiede ancora l’adozione di standard e la leggibilità su piattaforme su cui predomina attualmente windows.

Negli ultimo tempi si è evidenziata la possibilità di scambiare facilmente grafici di brevi periodi di un tracciato emg, di neurografia e di P.E. con files leggeri, leggibili in ambiente Windows ed esportabili in forma compressa. Questi files non rielaborabili ( se non parzialmente) coprirebbero gran parte dei nostri bisogni e sarebbero scambiati anche per mezzo di attachment ad una e-mail.

I tracciati emg specie di lunga durata, magari multitraccia e da ristudiare in dettaglio richiedono una infrastruttura di trasmissione più veloce, l’istallazione di programmi specifici per la rielaborazione e quindi un accordo più impegnativo tra le ditte (che devono installare almeno programmi di trasformazione-compressione).

Quello che ora è possibile fare è di scambiarsi i dati della maggior parte delle apparecchiature sotto forma di file di neurografia come immagine di tipo compresso in formato GIF o JPEG, il referto direttamente in Word e i dati magari in una tabella di Excel. Questo risulta molto facilitato al momento attuale con molti apparecchi che lavorano in ambiente Windows.

Anche in elettromiografia potrà prendere il sopravvento un linguaggio dell’ambiente WEB già citato, e cioè l’XLM, nella ottica di sfuttarne sempre più la diffusione e la multimedialità .

I sanitari e le società scientifiche devono pressare la controparte tecnica e commerciale per l’adozione di linguaggi, sistemi o ambienti operativi, piattaforme software, e sistemi di trasmissione standardizzati, pena l’esclusione dai vantaggi della informatica e telematica.

 

Dal V° Corso Teorico Pratico per Operatori di Neurofisiologia.  Legnago, Ottobre 2000
Pubblicazione su "E-Neuro":  23 ottobre 2000
Corrispondenza con l'Autore:  renzobassi@indicemedico.it

www.seiemg.it

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