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DA TUNNEL CARPALE a cura del Dr. Renzo Bassi Primario di Neurologia dell’ ALS 22 del Veneto BUSSOLENGO (VR) |
La sindrome del tunnel carpale si manifesta quando il nervo mediano, che attraversa una specie di “tunnel” tra le ossa del polso, viene compresso tra loro e i tendini dei muscoli che fanno flettere le dita. Il tunnel carpale è piuttosto frequente e colpisce prevalentemente le donne e chi svolge una attività manuale specie se ripetitiva (sarti, operai, lucidatori di mobili, domestiche, macellai, musicisti, dattilografi, ecc.). E’ colpito poi chi usa la tastiera del computer per molte ore al giorno, ma soprattutto casalinghe, contadini, muratori e chi usa attrezzi vibranti come i martelli pneumatici. |
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A parte una costituzione individuale, una frequente causa è l’abitudine di fare movimenti ripetitivi del polso con una certa forza e tenendolo piegato, tipo potare, tagliare, lavorare ai ferri; sono importanti anche altri fattori come una predisposizione familiare, il diabete, l’artrite reumatoide, l’ipotiroidismo e fattori ormonali: l’uso della pillola, la gravidanza e l’inizio della menopausa possono causare un transitorio peggioramento dei disturbi. |
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La diagnosi viene suggerita dalla presenza di intorpidimento, formicolio e dolore nella zona del nervo mediano che comprende il pollice, l’indice, il medio e parte dell’anulare; nei casi avanzati si nota una debolezza (cadono gli oggetti dalle mani) e una atrofia dei piccoli muscoli della mano. Il dolore molto spesso peggiora di notte e può anche estendersi all’avambraccio e al braccio. Ci si sveglia più volte nella notte e, per riuscire a riprendere il sonno, si deve scuotere a lungo la mano che è dolente e intorpidita. |
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Per una maggior precisione si può ricorrere alla “elettromiografia”, un test con piccole scosse elettriche, che dura circa 20 minuti, e con cui riusciamo a fare una diagnosi esatta in oltre il 90% dei casi. |
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E’ necessario evitare di tenere piegato a lungo il polso (e gomito), e utilizzare strumenti appropriati da impugnare senza sforzo, che assorbano le vibrazioni, in una posizione comoda. Nei lavori ripetitivi o a catena è necessario fare delle interruzioni e scuotere le mani rilasciando ripetutamente la presa. In certi casi dobbiamo consigliare una decisa modifica o il cambiamento del lavoro |
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Il
trattamento chirurgico viene consigliato quando il paziente non abbia
ottenuto risultati dopo altre cure, l’esame elettromiografico
confermi la gravità della lesione e i sintomi L’intervento chirurgico è molto semplice, in anestesia locale, e può essere eseguito in day hospital o meglio in day surgery ; dura tra i 20 e 30 minuti. Dopo l’intervento chi non fa lavori manuali può riprendere l’attività entro una settimana, ma chi usa la mano con forza deve aspettare tre settimane. Per la notevole frequenza di questi disturbi (circa il 5% degli adulti), nella nostra ALS è stato lanciato un progetto integrato completo; il servizio di neurofisiologia ha predisposto un preciso protocollo per la parte riguardante la diagnosi ed il trattamento medico; c’è una stretta collaborazione con l’anestesista per la terapia del dolore e con il fisiatra quando sono necessarie terapie fisiche come ultrasuoni, ionoforesi ecc.. L’intervento chirurgico viene effettuato presso molte sedi ospedaliere dell’Alss 22, e cioè a Bussolengo, Villafranca, Isola della Scala e Malcesine. I nostri ortopedici hanno sviluppato anche un tipo innovativo di operazione al polso che richiede una incisione molto piccola, permettendo una ripresa del lavoro più precoce. La nostra équipe di medicina del lavoro ci è di aiuto per segnalare al datore di lavoro i casi che dipendono da cattive posizione dovute all’occupazione svolta e per consigli su come modificare gli strumenti o il modo di lavorare. |
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Le nostre infermiere e le nostre segretarie possono aiutarvi a fissare gli appuntamenti che vi servono e che richiedono una semplice impegnativa. |
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A CURA DEL DR. RENZO BASSI RESPONSABILE DEL UNITA’ OPERATIVA DI NEUROLOGIA BUSSOLENGO ALS 22
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